Da foresta devastata a piattaforma artistica

In pochi minuti, la tempesta ha distrutto ampie parti di una foresta secolare. Riflettiamo sulle conseguenze del cambiamento climatico.

Daniela Zambelli e Nicola Mattarolo della Società Cooperativa Lassù ci raccontano come hanno pensato di ripartire da una piattaforma in legno realizzata con gli alberi abbattuti dalla tempesta, fornendo una sede per eventi che affrontano il "post-Vaia" (il nome della tempesta che nel 2018 ha distrutto parte delle foreste dolomitiche); per riflettere sulle conseguenze del cambiamento climatico; per rafforzare lo spirito di comunità e per potenziare la filiera locale del legno. "Il passaggio della tempesta Vaia ha lasciato una ferita molto profonda in questo territorio, una ferita ancora aperta", spiega Daniela Zambelli , coordinatrice del progetto e presidente di Coop Lassù. La foresta sta lentamente rinascendo e con Ri-Ambientiamoci abbiamo voluto coinvolgere la popolazione e le organizzazioni locali in questo processo di rinascita". I 91 elementi della piattaforma vanno dal primo, che è sdraiato e rappresenta gli alberi abbattuti, all'ultimo, che è in piedi e simboleggia le parti del bosco risparmiate dalla tempesta".

Chi fa escursioni tra gli abeti secolari della foresta può osservare aree vuote dove gli alberi sono stati abbattuti, oltre a macchie grigie: si tratta di parti della foresta di abeti rossi che sono state attaccate dal bostrico (Ips typographus), un piccolo insetto che in poche settimane può causare la morte di alberi di oltre venti metri di altezza. Questa è certamente una delle conseguenze della tempesta Vaia, in quanto gli insetti hanno trovato una casa perfetta nei tronchi abbattuti; ma è anche il risultato di una gestione forestale non sostenibile. Questi coleotteri trovano condizioni fertili nelle monocolture di abete rosso e di alberi della stessa età; foreste miste e di età non uniforme, con numerose varietà di piante, sono invece più resistenti e offrono un'abbondante biodiversità. La natura è portata a ristabilire il proprio equilibrio, ma ci vorranno decenni o addirittura secoli per ripristinare queste foreste. Solo imparando dagli errori del passato è possibile contenere i danni.

 

Fonti e ulteriori informazioni: https://auronzomisurina.it/ambiente/foresta-di-somadida/www.instagram.com/p/C9U4BFUC-PR/www.facebook.com/cooplassu/?locale=it_ITwww.ilgazzettino.it/nordest/belluno/vai_val_visdende_palco_schianti_concerto-6129643.html

Profilo

Cosa: Visit Utopia - nell'ambito del progetto Ri-Ambientiamoci, una piattaforma realizzata con il legname degli alberi abbattuti dalla tempesta Vaia, dove gli artisti possono esibirsi e che rappresenta un luogo di ripartenza.

Chi: Società Cooperativa Lassù, collettivo di professionisti www.cooplassu.eu/

Dove: la piattaforma è stata realizzata in Val Visdende (Cadore, Veneto) in uno scenario di alberi in piedi e di tronchi abbattuti dalla tempesta, ancora a terra.

Quando: il progetto è stato realizzato negli anni successivi alla tempesta Vaia del 2018. Altre iniziative sono tuttora in corso, come la costruzione di una piattaforma identica, realizzata con legname colpito dal bostrico, che potrà essere spostata anche in altri luoghi.

Come: in collaborazione con i gestori forestali (Regola di Dosoledo, Regola di Casada), Caaf Cgil Nordest, Flai Cgil, Algudnei e segherie locali.

Trasferibilità: ogni volta che non si vuole subire passivamente il cambiamento, ma si vuole invece conoscerne le cause ed essere pronti ad adattarsi ad esse.

Via Alpina Youth – walking the change

La Via Alpina è un itinerario escursionistico di lunga percorrenza che da oltre 20 anni collega tutti i Paesi alpini. Il progetto “Via Alpina Youth – walking the change” trasmette conoscenze, idee e opportunità su stili di vita sostenibili, inclusione, tutela dell’ambiente e cambiamenti climatici lungo l’itinerario.