Manifestazione di protesta degli amministratori di montagna per la gestione delle risorse idriche
Migliaia di persone, tra amministratori e gente comune, si sono ritrovati il 26 giugno davanti ai più importanti invasi artificiali delle Alpi italiane e dell'Appennino per chiedere che ai territori montani tornino parte dei proventi dello sfruttamento delle risorse naturali, prima tra tutte l'acqua.
A Sondrio, in Valtellina, sulle rive dell'Adda erano oltre cinquemila tra sindaci, associazioni, sindacati e rappresentanti di categoria. L'acqua dei torrenti montani viene utilizzata per produrre energia idroelettrica necessaria alle industri ed alle città e per irrigare le coltivazioni della pianura. Le comunità locali, comuni e comunità montane, attraverso l'UNCEM (Unione Nazionale dei Comuni e degli Enti montani) lamentano da tempo le scarse ricadute dallo sfruttamento delle risorse idriche a vantaggio di aziende private, per lo più estranee ai territori montani. I comuni montani, sottoposti a nuovi tagli economici dalla manovra finanziaria voluta dal Governo nazionale, chiedono di poter partecipare alle gare per le concessioni idroelettriche in scadenza a fine anno per fare in modo che al territorio tornino parte dei proventi derivanti dallo sfruttamento idrico.
Fonte:www.uncem.it/
Fonte:www.uncem.it/