Gestire i rischi climatici nelle riserve della biosfera
Siccità, inondazioni e altri rischi naturali stanno diventando sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici. Come possiamo imparare ad affrontare questo fenomeno e diventare più resilienti? Quale ruolo possono svolgere le riserve della biosfera nella regione alpina? Un nuovo progetto di ricerca con la partecipazione della CIPRA sta esaminando queste domande.
Il progetto “MultiBios” affronta la sovrapposizione di rischi climatici come caldo, siccità e inondazioni, spiega Wolfgang Pfefferkorn, responsabile del progetto presso la CIPRA Internazionale: “Nell’ambito del progetto analizziamo il ruolo delle riserve della biosfera nell’affrontare i molteplici rischi climatici e come sia possibile promuovere questa loro funzione”. Il progetto conduce un’analisi completa sulla resilienza, incorporando i punti di vista delle parti interessate provenienti dalla scienza, dalla politica e dalla pratica. Sinora sono poche le ricerche che esaminano gli effetti delle strutture istituzionali esistenti e le potenziali misure di adattamento ai rischi idro-climatici, in particolare per quanto riguarda le riserve della biosfera. “MultiBios” mira a colmare questa lacuna e a rendere i risultati della ricerca trasferibili ad altre regioni montane, in particolare attraverso un workshop internazionale finale con la partecipazione di responsabili politici, stakeholder e ricercatori dei Paesi alpini. Altri partner sono l’Istituto di ecologia sociale dell’Università di risorse naturali e scienze biologiche applicate di Vienna e l’International Institute for Applied Systems Analysis (IIASA) di Laxenburg/A, che coordina il progetto. Al progetto partecipano anche le riserve austriache della biosfera di Lungau, Nockberge, Murtal e della Grosses Walsertal, nonché le riserve della biosfera della Val Müstair/CH e di Schwarzwald/D. Il progetto di ricerca biennale è finanziato dall’Accademia austriaca delle scienze nell’ambito del programma “Man and Biosphere”. Il progetto è inoltre sostenuto finanziariamente dalla SCNAT (Accademia svizzera di scienze naturali) e dal Comitato nazionale MAB in Germania.
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