«No agli impianti energetici nelle ultime aree incontaminate»

L'espansione delle energie rinnovabili nelle Alpi deve rispettare la protezione della natura: nel 2024 la CIPRA si è battuta per questo obiettivo a livello politico. Kaspar Schuler, direttore della CIPRA International, spiega come la Convenzione delle Alpi si è rafforzata in questo processo.

Kaspar Schuler, Direttore CIPRA Internazionale
L'UE ha pubblicato un regolamento sulle emergenze e una direttiva che accelera l'espansione delle fonti energetiche rinnovabili. Cosa significa questo per le Alpi?

Pur contribuendo già in maniera significativa alla produzione di energia, soprattutto idroelettrica, le Alpi sono sottoposte a ulteriori pressioni. È prevista la realizzazione di altri impianti di produzione di energia nelle valli o in montagna. L'obiettivo principale è quello di installare impianti solari e turbine eoliche su larga scala.

Non si prefigura forse un conflitto con la Convenzione delle Alpi?

Questa è la grande domanda che la CIPRA ha posto all'UE e agli Stati firmatari della Convenzione delle Alpi. Riteniamo che il diritto della Convenzione delle Alpi sia prioritario rispetto a questo regolamento sull'espansione accelerata delle energie rinnovabili e alla Direttiva sulle energie rinnovabili.

Quali misure ha adottato la CIPRA per contrastare questo fenomeno?

La Convenzione delle Alpi ha creato un organo espressamente dedicato a tali controversie: il Gruppo di verifica. Abbiamo chiesto che esso esamini queste potenziali contraddizioni. Ha iniziato ad occuparsene nella primavera del 2023 e continua tuttora.

Come ha reagito la UE?

In una lettera del giugno 2024, l'UE ha risposto di essere sostanzialmente d'accordo con la CIPRA. I protocolli della Convenzione delle Alpi, ratificati anche dall'UE, hanno un peso maggiore rispetto a un regolamento d’emergenza o a una direttiva, perché i trattati internazionali hanno la precedenza sul diritto d'applicazione dell'UE. Questo aspetto è stato stabilito per la prima volta con tanta chiarezza ed è estremamente importante per il valore e l'apprezzamento della Convenzione delle Alpi. L'UE ha ora passato la palla ai Paesi firmatari della Convenzione delle Alpi. Questi devono valutare come implementare la produzione accelerata di energia in modo conforme alla Convenzione delle Alpi.

Cosa significa questo per l'espansione delle energie rinnovabili?

Gli Stati alpini devono definire con precisione dove designare le aree prioritarie per la produzione di energia rinnovabile, al fine di ridurre al minimo le interferenze con la protezione della natura. Oltre alle valutazioni ambientali strategiche più superficiali, potrebbero essere necessarie anche valutazioni di impatto ambientale specifiche per valutare con precisione l'impatto ecologico. I Länder e le Regioni devono stabilire se sia meglio evitare impianti energetici in determinate aree all'interno della Convenzione delle Alpi, una linea seguita ad esempio dal Land dell'Alta Austria.

L'espansione delle energie rinnovabili rimane importante. Come è realizzabile in linea con la Convenzione delle Alpi?

Le Alpi sono un'area fortemente sfruttata e il loro valore ecologico e la loro bellezza sono già fortemente compromessi. Il principio più importante per la produzione di energia è quello di non costruire impianti nelle ultime aree incontaminate. Al contrario, le centrali idroelettriche, gli impianti solari o le turbine eoliche dovrebbero essere costruiti in aree già utilizzate, ad esempio in zone residenziali, lungo le strade esistenti, gli impianti di risalita o sopra e accanto agli edifici commerciali.

Intervista: Maya Mathias-Seger