Qual è lo stato di salute delle Alpi?
Calura, frane, alluvioni: la regione alpina è gravemente colpita dalla crisi climatica. Allo stesso tempo però, con i suoi paesaggi naturali unici e le diverse altitudini, il suo potenziale di salute per noi esseri umani è enorme.
Il cambiamento climatico sta modificando il profilo di rischio delle Alpi e delle regioni limitrofe. È sempre più evidente quanto la salute di questo spazio vitale e quella di chi lo abita siano legate al ritmo del clima. Nell’ultimo decennio, periodi prolungati di caldo e siccità hanno duramente colpito gli ecosistemi alpini e le comunità che da essi dipendono. Gli effetti includono la diminuzione dello spessore e della durata della copertura nevosa a bassa quota, la perdita di massa dei ghiacciai, lo scioglimento del permafrost, l’aumento del numero e dell’estensione dei laghi glaciali. Nel complesso, queste tendenze continueranno o forse si intensificheranno nel XXI secolo (a seconda degli scenari climatici), con conseguenze negative per la criosfera montana, la biodiversità, i servizi ecosistemici e il benessere umano.
Nuovi fattori di stress
L’attuale ricerca sull’impatto dei cambiamenti climatici nelle regioni montane ha finora affrontato solo marginalmente gli effetti dell’aumento delle temperature sulla salute e le complesse correlazioni tra aree montane e di pianura. Gli sforzi per comprenderne le conseguenze si sono spesso concentrati sui cambiamenti ecologici e idrologici nelle Alpi, talvolta trascurando l’importante dimensione della salute. Eppure è proprio nell’interazione unica tra altitudine e clima che si nascondono importanti intuizioni sulle conseguenze per la salute. La fauna e la flora locali e la popolazione umana, che da tempo si sono adattate a un clima più fresco, si trovano ad affrontare fattori di stress senza precedenti, che vengono accentuati soprattutto nelle strette valli alpine urbanizzate. Gli impatti diretti dei cambiamenti climatici sulla salute umana includono un aumento del rischio di malattie e lesioni legate al clima, tassi di mortalità più elevati e un aumento delle malattie cardiovascolari. I cambiamenti climatici possono avere anche effetti indiretti sulla salute mentale e sul benessere, avere un impatto sulla qualità dell’aria e portare a un aumento del rischio rappresentato dall’inquinamento atmosferico. Le conseguenze variano nelle Alpi e dipendono dall’ambiente sociale, economico e culturale, che può sia esacerbare che mitigare gli impatti e i rischi legati al clima. L’accrescimento delle temperature mette a rischio la stabilità delle aree montane portando a un aumento delle frane e delle inondazioni, come riportato dal Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (IPCC) nel 2022. Questo non solo mette in pericolo immediato le vite umane, ma provoca anche stress e paura tra coloro che vivono nelle aree a rischio e possono essere costretti ad abbandonare le proprie abitazioni.
Protezione dagli agenti atmosferici estremi
Nonostante queste molteplici sfide, la regione alpina offre un grande potenziale per rafforzare il benessere e mitigare i cambiamenti climatici. I diversi paesaggi naturali e le diverse altitudini sono associati ad un’ampia gamma di attività per il tempo libero che promuovono la salute fisica e l’equilibrio mentale. Le temperature più elevate e il caldo estremo alle quote più basse hanno reso alcune regioni montane più attraenti per le visite estive per proteggersi dalle ondate di calore. La regione alpina illustra le complesse relazioni tra protezione dell’ambiente, salute pubblica e adattamento ai cambiamenti climatici. Salvaguardando le foreste che ci proteggono dai pericoli della caduta di massi e colate detritiche e utilizzando l’acqua in modo sostenibile, aumentiamo la resilienza della natura e allo stesso tempo miglioriamo la nostra capacità di adattamento. Il turismo sostenibile, gli incentivi per i viaggi ecologici e il sostegno all’agricoltura locale ed ecologica sono modi per preservare il paesaggio alpino e promuovere uno stile di vita adattato al clima. Le iniziative a favore dell’energia verde, come i parchi solari ed eolici accuratamente integrati nelle infrastrutture alpine, riducono la dipendenza dai combustibili fossili e l’inquinamento atmosferico. Allo stesso modo, i progressi architettonici, come gli edifici ad alta efficienza energetica che si armonizzano con l’ambiente naturale circostante, rafforzano la resistenza agli estremi climatici e promuovono un ambiente interno più sano. L’educazione e la ricerca sono fondamentali per decifrare i legami tra la salute delle Alpi e i cambiamenti climatici. In definitiva, «Alpi sane, persone sane» è un imperativo strategico che non solo determina il benessere della popolazione alpina, ma può anche servire da modello ispiratore per la resilienza e la simbiosi con la natura.
Veruska Muccione è senior scientist presso l’Istituto di Geografia dell’Università di Zurigo e l’Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio, WSL. La sua ricerca
si concentra sui rischi climatici e sull’adattamento, con particolare attenzione alle aree montane e urbane. Ha diretto diversi progetti di ricerca nazionali e internazionali volti a comprendere l’impatto dei cambiamenti climatici sulle risorse idriche, sui rischi naturali e sulla salute, nonché a valutare le soluzioni di adattamento. È stata anche autrice principale del Gruppo di lavoro II del Sesto Rapporto di Valutazione dell’IPCC, capitolo Europa e capitolo trasversale montagne.