La CIPRA – all’unisono con diversità
Per potersi riprodurre, gli animali e le piante devono poter migrare. E a tal fine attraversare i territori utilizzati anche dall’uomo. Nella relazione annuale 2014, la CIPRA mostra che sono gli animali, le piante e l’uomo a beneficiare in ugual misura degli spazi naturali interconnessi.
Strade, insediamenti, edifici commerciali e industriali: con le proprie infrastrutture, l’uomo contribuisce a sigillare sempre più superfici verdi. E a rimetterci sono gli animali e le piante, la cui proliferazione dipende dalla disponibilità di spazi e corridoi liberi; la biodiversità si impoverisce. Ma è perdente anche l’uomo, perché le superfici verdi sono anche falde acquifere, aree di ricreazione o terreni agricoli a gestione estensiva.
Meno vistose delle infrastrutture, ma altrettanto d’intralcio sono le diverse legislazioni nei Paesi alpini: le competenze della pianificazione territoriale – un settore chiave – sono talvolta affidate ai Comuni, altre volte alle Regioni o allo Stato; da un lato del confine possono essere in vigore piani direttori vincolanti, dall’altro solo idee molto vaghe. Tutto ciò complica la comunicazione fra le parti e l’istituzione di corridoi transfrontalieri.
Un paesaggio ricco di diversità è al servizio di tutti
Questi sono alcuni elementi centrali basati sull’esperienza pluriennale della CIPRA nell’ambito della protezione della natura e di progetti in corso come greenAlps. La CIPRA, Commissione internazionale per la protezione delle Alpi, e i suoi partner, tessono da molti anni reti ecologiche per animali e piante. Nella relazione annuale 2014, la CIPRA Internazionale indica perché la protezione e la conservazione della biodiversità alpina richiede il contributo di molti e mostra come l’uomo ne possa beneficiare.
Nel frattempo i servizi ecosistemici vengono riconosciuti anche al di fuori del settore della protezione della natura. Erica Zangrando, rappresentante della Regione Veneto e partner nel progetto recharge.green, sottolinea: «Nelle regioni di montagna la qualità di vita dipende dalla qualità delle risorse naturali. E’ importante che tutti conoscano i servizi erogati dai nostri ecosistemi.»
Sette Paesi alpini, sfide analoghe
La CIPRA agisce a diversi livelli e in una prospettiva che include tutte le Alpi: grazie alle sette rappresentanze in tutti i Paesi alpini e ad una rappresentanza regionale, sa bene che cosa preme alle slovene o che cosa irrita i francesi. Nella relazione annuale mostra scorci diversi, racconta il nuovo clima di fermento in alcune vallate alpine italiane, parla di persone impegnate nella tutela del paesaggio in Germania e in Alto Adige, e spiega perché i trasporti sono un tema scottante in Slovenia e nel Liechtenstein.
Per maggiori informazioni rivolgersi a:
Claire Simon, Direttrice CIPRA Internazionale, +423 237 53 53, eMail
Barbara Wülser, Responsabile della comunicazione CIPRA Internazionale, +423 237 53 11,
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